MARCONIA
– “È stato un anno eccezionale, con grandissimo orgoglio non
abbiamo perso l’abitudine di entusiasmarci giocando a calcio, di
riuscire a volte a vincere perché quando corriamo dietro a un
pallone ci sentiamo felici come bambini”. Così, al termine di una
stagione altalenante, costituita da alti e bassi sotto il profilo dei
risultati e nella gestione dello spogliatoio, Rosario Mele, il
capitano, quello vero, quello che ha sacrificato la propria voglia di
giocare per fronteggiare l’arrivederci e grazie di Morgante,
traghettando la squadra per ben 12 giornate, celebra quella che a suo
avviso è stata una grandissima vittoria: “Grazie a tutti, a chi ha
permesso a molti ragazzi di giocare a calcio, a chi è venuto con una
puntualità svizzera a tifarci. Grazie perchè avete avuto fiducia in
noi in questo nostro primo anno. Grazie a tutti i ragazzi che hanno
creato il club, permettendomi anche di fare la mia prima esperienza
da coach. Grazie alla mia famiglia cui ho sottratto del tempo, un
grazie ai nostri tifosi e anche a quelli che si lamentano perché il
campionato non è stato vinto. Certo, l’obiettivo era quello, ma
una serie di eventi non ci hanno permesso di materializzarlo. Ma va
bene così, l’anno prossimo ci riproveremo” Rosario Mele è pieno
di entusiasmo dopo il successo e gli attestati di merito e stima
avuti e goduti quest’anno: “È stato un campionato davvero
emozionante. Ho iniziato da calciatore, divenni capitano, poi
qualcosa si ruppe contro il Tursi in Coppa. L’allora tecnico
Morgante decise di andar via e mi ritrovai dinanzi alla proposta
dirigenziale di traghettare i ragazzi fino alla fine. Ho accettato
perché la squadra la sento mia, perché la stagione prossima voglio
migliorarla, risanare fratture, stemperare umori caldi per ritrovare
la serenità nello spogliatoio, che è la base di tutto, perché lo
spogliatoio è la casa del giocatore e se c’è qualche problema lo
si risolve lì. Voglio creare i presupposti per un team da leggenda,
perché in futuro, qualcuno dovrà parlare bene di noi e di come
facevamo calcio. Quest’anno, nessuno ci ha mai regalato nulla e già
questo è motivo di grande orgoglio. Dobbiamo essere seri, mantenere
con fede tutti gli impegni presi e collegare sempre il cervello con
la bocca. Solo così un progetto, anche il più umile come il nostro,
perché alla fine giochiamo un campionato di Terza, potrà dirsi
serio”. Poi Mele conclude spendendo parole di elogio per Colombo,
erede della sua fascia di capitano. “Conosco Mimmo da tantissimo,
abbiamo giocato insieme. È un ragazzo molto umile e ha risposto
ancora una volta da campione quando gli chiedemmo a Dicembre di
abbracciare il nostro progettino e di trasferirsi dalla Promozione
alla Terza. Dobbiamo ripartire da lui, e con lui, gli toccherà un
ruolo di primissimo piano l’anno venturo, dovrà essere
determinante in campo e negli spogliatoi. Ci affideremo anche a lui
per dare credibilità al nostro progetto”.
su Il Quotidiano della Basilicata
Cristian Camardo